ACNE, TERAPIA GENERALE
A. Mastrolorenzo, L. Tiradritti, A.L. Rapaccini, L.Brandini,
G.Zuccati
Istituto di Clinica Dermosifilopatica Universita' degli
Studi di Firenze
L'acne e' una dermatosi infiammatoria del follicolo pilosebaceo
estremamente polimorfa, diversa quindi da soggetto a soggetto,
anche nello stesso soggetto tra una poussee' e I'altraW.
Non solo, ma la possibilita1 di nuove forme di acne, chimiche,
fisiche e cosmetiche riconosce alia malattia una importanza
che finora sembrava determinata solo dal "senso dl
inferiorita' sociale ed estetica* di quest! pazienti.
Con i farmaci attualmente a disposizione si ottengono risultati
soddisfacenti nel 90% del pazienti, ma solo se le terapie
sono utilizzate in modo selettivo.
Per una corretta comprensione degli schemi terapeutici da
adottare vi parleremo delle nostre esperienze e cercheremo
di rimuovere vecchi luoghi comuni riferiti ad abitudini
alimentari o sessuali che tuttora creano confusione sia
nei pazienti che nella classe medica.
E1 necessario richiamare quindi i quattro principi fondamentali
che regolano la terapia deH'acne®:
1. correggere I'ipercheratosi dell'infundibolo
2. diminuire I'attivita' delle ghiandole sebacee
3. diminuire la colonizzazione batterica follicolare e la
produzione di
sostanze infiammatorie extracellular!
4. avere un efficace effetto antiinfiammatorio.
I numerosi farmaci impiegati per via sistemica appartengono
a categorie diverse per caratteristiche chimiche, farmacologiche
e meccanismo d'azione, ed ognuno di essi agisce piu1 o meno
efficacemente su almeno uno del fattori patogenetici dell'acne.
Tra i grand! "gruppi terapeutici dell'acne" riconosciamo
una terapia antibiotica, una terapia ormonale, una terapia
con retinoidi, ed altre terapie sistemiche. La terapia antibiotica
sistemica rappresenta senz'altro il gruppo piu1 importante,
e folto e' il numero degli antibiotic! che hanno trovato
impiego nella cura dell'acne (v. tab. 1)(2-3). Se inizialmente
il loro impiego e' stato casuale, consolidate e scientificamente
giustificato e' I'impiego attuale, per i loro ben noti effetti.
Sono chemioterapici e antibiotic! che inibiscono in vivo
la crescita e il metabolismo del propionibacterium acnes
(p.a.) responsabile dell'idrolisi del trigliceridi del sebo
in acidi grass! liberi che costituiscono probabilmente i
piu' importanti fattori flogogeni del sebo. II p.a. a differenza
degli altri germi che costituiscono la flora follicolare
(p. ovale, stafilococchi e micrococchi) e' molto sensibile
ad alcuni antibiotic! a largo spettro'4) e fra quest! i
piu' attivi sono quell! che si accumulano e si concentrano
nel follicolo esercitando un effetto ritardo®. Penicilline
e sulfamidici, non vengono concetrati nel sebo e non si
dimostrano quindi efficaci in vivo®.
TERAPIA ANTIBIOTICA SISTEMICA
ANTIBIOTICI:
- TETRACICLINE
- tetraciclina
- demeclociclina
- minociclina
- MACROLIDI
- eritromicina
- iosamicina
-LINCOSANIDI
- clindamicina
CHEMIOTERAPICI SULFAMIDICI:
- cotrimossazolo
Alcuni di quest! antibiotic! (tetracicline, macrolidi, lincosanidi)
hanno anche un effetto antiinfiammatorio diretto in quanto
si sono dimostrati capaci di inibire in vitro la chemiotassi
dei LPMN(7>8), di inibire la produzione di fattori chemiotattici
da parte del p.a. (9) e di inibire I'attivazione del complemento
per via alternativa(1°). Inibiscono inoltre la formazione
dell'ipercheratosi dell'infundibulo delle ghiandole sebacee(11)
e la fagocitosi del p.a.
Contrariamente a quanto si crede non hanno tutte queste
caratteristiche le penicilline e i sulfamidici.
Le controversie in realta' sull'effetto predominante degli
antibiotic! non mancano. Infatti secondo alcuni AutorK14'15),
visto che I'eritromicina non agisce sulle lipasi batteriche
ma determina ugualmente il miglioramento clinico dell'acne
si pensa oggi che I'efficacia degli antibiotic! non dipenda
dall'inibizione di quest! esoenzimi ma dall'inibizione delta
crescita batterica e dall'inibizione della chemiotassi neutrofila.
Quest'ultimo effetto, anche secondo le nostre esperienze,
potrebbe essere il piu1 importante meccanismo d'azione degli
antibiotic! utili nell'acne.
La antibiotico terapia sistemica trova elettiva indicazione
in tutte le forme di acne volgare di grado moderate e grave,
nelle forme semplicemente papulose o pustolose, nelle forme
papulo-pustolose e nelie forme nodulo-cistiche. Le forme
di grado lieve non trovano generalmente indicazione alia
t.a. sistemica ma fanno eccezione tra queste quelle forme
che contrariamente alia esiguita' delle lesion! infiammatorie
sviluppano inaspettatamente segni di cicatrizzazione^16).
Veramente rare sono le segnalazioni (17) in letteratura
degli insuccessi dell'antibiotico terapia sistemica probabilmente
dovute a vari fattori che ne possono modulare la risposta^11).
Fra quest! I'eta': i maschi di 16-17 anni e le fernmine
di 14-15 anni rispondono meno bene dei pazienti di eta1
maggiore; il sesso: i maschi rispondono meno bene delle
donne; la gravita' dell'acne: I'acne grave risponde meno
bene: la sede dell'acne: il trattamento dell'acne del tronco
e' meno efficace; la seborrea: i soggetti con alta produzione
di sebo reagiscono meno bene; la dose dei farmaci: gli alt!
dosaggi danno una migliore risposta clinica e riducono la
frequenza delle recidive.
A tal proposito vale come regola generate che gli antibiotic!
ove sia necessario adoperarli devono essere somministrati
ad alto dosaggio anche per period! prolungati 6 mesi ed
oltre(11).
Le complicanze dell'antibiotico terapia sistemica sono rare,
nel 10% dei casi dopo un anno di terapia sistemica si possono
osservare alcuni effetti collateral!:
la candidosi vaginale e' la complicanza piu' comune^, la
follicolite da gram - e' senz'altro la meno frequente ma
la piu1 grave^18).
Le tetracicline hanno rappresentato per circa 30 anni e
sono ancora oggi I'antibiotico di prima scelta nella terapia
dell'acne. La massima parte dei pazienti e1 sensibile alle
tetracicline e il p. acnes non presenta resistenza nei confront!
di quest! antibiotici(16).
Fra queste ricordiamo: la tetraciclina: il dosaggio, comunemente
usato e' di 750-1000 mg die in tre quattro somministrazioni
giornaliere per un periodo di 2-3 mesi. Dopo tale periodo
la buona risposta terapeutica puo' far ridurre il dosaggio
a 250 mg die ma in alcuni casi specific! devono essere protratti
i dosaggi piu' alti<11). Ricordiamo infatti che iniziare
con le tetracicline per os al dosaggio di 250 mg die non
ha alcun effetto sulla riduzione delta conta batteries del
p.a. anche dopo 4-8 sett, di terapia(11). Un grammo pro
die di tetraciclina e' invece sufficente per ottenere la
inibizione della sintesi degli FFA al 50% dopo solo due
mesi di trattamento<11'19).
Nell'acne cistica grave sono state impiegate dosi fino a
3,5 gr/die di tetraciclina con buoni risultati(2>;
la demeclociclina viene usata al dosaggio di 300-600 mg/die,
attualmente e1 stata accantonata per le frequent! reazioni
di fototossicita1'2);
la doxiciclina viene impiegata alia dose di 100 mg/die per
circa tre mesK21). Ha trovato impiego con uguale successo
alia dose di 100 mg/die per le prime due settimane e successivamente
di 100 mg a giorni alterni per 4 settimane^22);
la minociclina al pah della doxiciclina viene consigliata
nei casi non responsivi allla tetraciclina anche se oggi
trova piu' largo impiego proprio per gli ottimi risultatK23).
Viene comunemente impiegata a basso dosaggio: 150 mg/die
per almeno 6 settimane; oppure 100 mg/die per 2-3 mesit24).
La posologia di 100 mg x 2/die non si e' dimostrata significativamente
migliore di 50mg x 2/die<11). II trattamento con minociclina
riduce le lesioni acneiche nel 60% dei casi dopo sei settimane
di trattamento(24). Ricordiamo che le tetracicline in genere
devono essere assunte a stomaco vuoto circa un'ora, un'ora
e mezzo prima del pasto peraltro privo di latticini ed evitando
I'assunzione di farmaci contenenti Fe, Ca, Mn, Al, Zn. La
minociclina ha un assorbimento maggiore<16). L'uso delle
tetracicline e' opportunamente sconsigliato nei bambini
al di sotto dei 12 anni di eta' perche' possono legare il
Ca e provocare calcificazione dei denti decidui e delle
ossa, legarsi alia dentina e provocare alterazioni di colore
dei denti, e nelle donne in aravidanza per possibili effetti
teratogenit25).
I macrolidi rappresentano la seconda alternativa alle tetracicline
rispetto alle quali hanno il vantaggio di poter essere somministrati
durante la gravidanza perche' attraversano scarsamente la
placenta. E' da evitare la somministrazione di eritromicina
estolato per una maggiore tossicita' epatica. Sono meno
tollerati dall'organismo, ma possono essere assunti con
i pasti(25>.
L'eritromicina viene impiegata al dosaggio di 500-1000 mg/die
per almeno 4-6 settimane(22). Dopo un mese di trattamento
la quantita1 di FFA del sebo e' ridotta del 25-50% e si
osserva una riduzione delle lesion! in oltre l'80% del casi.
L'efficacia terapeutica dell'eritromicina puo' essere considerata
sovrapponibile a quella delle tetracicline*11). Tra i macrolidi
della seconda generazione la josamicina possiede numerose
caratteristiche che la propongono come valida e sicura alternativa
alle tetracicline. E stata impiegata al dosaggio di 2g/die
per 10 giorni e successivamente 500 mg/die per .50 giorni.
Vengono riferiti<26) ottimi risultati nel 70% dei casi,
specialmente nei soggetti che non avevano ricevuto altre
terapie antibiotiche.
La clindamicina e' stata usata in passato come antibiotico
di alternativa in quei casi di acne resistente alle tetracicline*2).
Veniva utilizzata alia dose di 150 mg/die per 3 mesi; attualmente
non trova impiego per il rischio di gravi forme di colite
pseudomembranosa(27).
II cotrimossazolo ha rappresentato nel passato la prima
alternativa alle tetracicline, con buon successo <3>.
Accantonato per la comparsa nel 30% dei casi di resistenza
del p.a. e per le non poco frequent! reazioni allergiche(28).
Per quanto riguarda la terapia ormonale. questa trova il
suo razionale impiego nella capacita' che hanno alcuni farmaci
di inibire gli effetti di stimoli sulla produzione di sebo
da parte degli androgeni<29). In passato alcuni casi
gravi di acne venivano trattati con estrogen!. Questa forma
di trattamento e' stata abbandonata a casua delle alte dosi
da somministrare con il rischio di indurre femminilizzazione
nell'uomo e disturb! mestruali nella donna'30). Attualmente
la terapia ormonale si awale di Estroprogestinici (EP).
Antiandrogeni e altri farmaci. Solo gli EP oral! normodosati,
contenenti 50 microgrammi di etinilestradiolo (e 0,25 mg
di D-Norgestrolo) (oppure 50 microgrammi di mestranolo e
1 mg di noretrindone) si sono dimostrati particolarmente
efficaci nel ridurre la produzione di sebo inibendo la sintesi
del recettore del diidrotestosterone (DHT)(31). Anche gli
EP oral! microdosati (30 microgrammi di etinilestradiolo
e medrossiprogesterone acetato) rappresentano per buona
parte delle pazienti acneiche una prescrizione adeguata
ma non di rado permettono una funzionalita' ovarica residua
e alcuni pazienti possono lamentare un peggioramento dell'acne*31).
Per un significativo miglioramento si richiedono dalle 12
alle 16 settimane*2).
Nelle pazienti affette da acne grave, da forme protratte,
poco responsive o addirittura refrattarie alle terapie convenzionali
specie se sussistono "segni di iperandrogenismo",
dopo opportune bilancio ormonale si puo1 prendere in considerazione
I'uso degli anti-androgeni<31). In particolare si consiglia
I'uso di una associazione di 2 mg di ciproterone acetato.
un derivato del 17-OH-progesterone dotato di un'alta attivita'
progestinica, di una pronunciata attivita1 anti-androgenica
e probabilmente di una lieve attivita1 corticoide, e di
35 microgrammi di etinilestradiolo(3). Questa terapia va
protratta secondo alcuni AutorK30'31) per 24 mesi. Nella
maggior parte dei casi si nota un netto miglioramento dopo
pochi mesi.
Fra gli altri farmaci ricordiamo lo spironolattone ,un diuretico
antagonista dell'aldosterone, che compete a livello cutaneo
con il DHT per il legame con i recettori citoplasmatici
e sembra inibire anche I'attivita' della 5 alfa reduttasi.
E' stato attualmente accantonato per il frequente rischio
di effetti collateral!*32).
I corticosteroidi ad alte dosi per via sistemica sono stati
impiegati nel trattamento di gravi forme di acne (acne nodulo-cistica
e acne fulminas) con lo scopo di ottenere una forte riduzione
dei livelli plasmatici degli androgeni e per dominare le
lesioni infiammatorie acute. A causa dei loro effetti collateral!
quest! farmaci vengono usati solo per period! limitat! di
tempo*3'33).
Riflessioni particolari meritano i retinoidi. il cui awento
ha cmpletamente rivoluzionato il trattamento delle forme
gravi di acne. I retinoidi rappresentano una serie di compost!
chimici che comprende la forma naturale e gli analoghi di
sintesi della vitamina A o retinolo. La prima generazione
di retinoidi ottenuti in seguito a manipolazioni della molecola
base e' costituita da eteri ed ester! del retinolo, esteri
ed amid! dell'acido retinoico, aldeidi, derivati della retinilamina
e da numerose variazioni della catena laterale. Di questa
classe di retinoidi fanno parte I'etretinato (Ro-10-9359)
e I'acido 13-cis-retinoico o isotretinoina (Ro-4-3780) steroisomero
dell'acido retinoico*34).
L'etretinato e' stato impiegato nel trattamento dell'acne
nodulo-cistica alia dose di 1 mg/Kg/die per 8 settimane,
con una significativa riduzione del numero delle lesioni
superficial! e non infiammate, ma non delle lesioni cistiche.
Allo stato attuale delle conoscenze possiamo affermare che
I'etretinato e1 chiaramente meno efficace dell'isostretinoina.
L'etretinato e II suo metabolita non hanno alcuna azione
sul rilascio degli enzimi lisosomiali del neutrofili al
contrario dell'isotetrinoina, e questo puo' spiegare I'assenza
di effetti significativi suite lesioni infiammatet35-36).
L'etretinato e' teratogeno ed una gravidanza deve essere
evitata entro due anni dal termine del trattamento(25>.
L'isotretinoina sembra superiore a qualsiasi trattamento
convenzionale e anche allo stesso etretinato grazie alia
sinergia di piu' effetti terapeutici, sebo-soppressore innanzitutto,
ma anche anti-infiammatorio e cheratoregolatore per una
aumentata comedolisi e per una diminuita neoformazione di
comedonK31). E un potente inibitore della secrezione degli
enzimi lisosomiali dei neutrofili, inibisce I'attivita'
della 5-lipoossigenasi e riduce la chemiotassi dei neutrofili.
Aumenta il numero delle cellule T-helper e dei linfociti
B(36'37). Le indicazioni elettive dell'isotretinoina sono
le forme acneiche severe e conglobate le forme infiammatorie
evolutive dell'adolescente, nonche1 i casi che non rispondono
sufficientemente ai trattamenti classic! condotti per 3-4
mesi, nei pazienti che hanno avuto una recidiva rapida dopo
I'interruzione della terapia orale, e nelle forme intrattabili
di follicolite da Gram negativK31). E stata adoperata a
dosaggi variabili da 0,1-2 mg/Kg/die e da tutti gli studi
effettuati per confrontare I'effetto clinico ai vari dosaggi
risulta che la dose ottimale effetto clinico/effetto collaterale/recidiva
era quella di 0,5 mg/Kg/die^31'38). Per I'acne del viso
viene comunque suggerita una posologia media di 0,5 mg/Kg/die
e di 1 mg/Kg/die per I'acne del viso e del dorso (38). La
durata del trattamento e' di 4 mesi per le forme di media
gravita', piu' protratta, riducendo la posologia dopo il
sesto mese per forme piu1 gravi(31>.
Dopo la sospensione del trattamento la velocita' di secrezione
sebacea aumenta progressivamente nel tempo. I pazienti che
assumono 1 mg/Kg/die mostrano i migliori risultati clinici
a lungo termine. A quattro anni dalla sospensione della
terapia il 73% dei pazienti non necessita di ulteriori trattamenti*39).
Molteplici sono gli effetti collateral!, la maggior parte
dei quali sono muco-cutanei. Tutti gli effetti collateral!
sono dose-dipendenti. Tra i vari test di laboratorio i paramentri
piu' frequentemente alterati sono quelli di funzionalita'
epatica per cui si raccomandano monitoraggi mensili durante
il trattamento(4°). E' ben noto che I'isotretinoina
e' teratogena ed una gravidanza deve essere accuratamente
evitata con una concentrazione efficace fino a due mesi
dalla sospensione del farmaco'25).
Altri farmaci prima dell'awento del retinoidi sono stati
impiegati, ma attualmente ricevono scarsa considerazione.
Lo Zn (200-600 mg/die) avrebbe un effetto anti-infiammatorio,
la clofamizina (200 mg x 3/die) e il dapsone (100-300 mg/die
per 6 mesi) sono stati impiegati nell'acne fulminansP-41).
In conclusione vogliamo ricordare che la condotta terapeutica
nell'acne deve essere correlata alia gravita' del quadro
clinico non potendo qualsiasi terapia prescindere da un'accurata
diagnosi. La antibiotico terapia generate deve ben combinarsi
con un adeguato trattamento locale. L'idea di una dipendenza
dell'acne da abitudini alimentari (cioccolata, cibi piccanti)
e' attualmente sottoposta a severa revisione, tale opinione
purtroppo, viene spesso sostenuta solo dalle riviste e dalle
pubblicazioni "non scientifiche*. Appare assolutamente
determinante spiegare al giovane acneico che si tratta di
una malattia a risoluzione favorevole e che pertanto andrebberb
evitati i "terapeuti improwisati".
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